sono più di mille miliardi all'anno. E quanto si investe per trovare una strada di prevenzione? Difficile dire, perche molta ricerca di base anche in campi non direttamente legati al cancro della mammella potrà un giorno contribuire alla prevenzione di questa malattia, ma certamente poco, forse l'un per mille del costo della diagnosi e delle terapie. E cosa si fa per la diagnosi precoce? Molto sul piano della libera concorrenza in libero mercato, poco e male sul piano della offerta di programmi di provata utilità e di qualità controllata. Un investimento di provata utilità senza troppi rischi di far più male che bene alla gente sarebbe quello di offrire una mammografia ogni circa due anni a tutte le donne con più di 50 anni, a condizione di controllare attentamente la qualità delle macchine utilizzate (che non diano troppi raggi) e la capacità dei radiologi di identificare effettivamente i tumori quando sono ancora molto piccoli senza mandare in sala operatoria per accertamenti troppe donne che in realtà non hanno nulla (i cosiddetti falsi positivi). Ma perchè ci si ammala così tanto? Non se ne sa proprio niente? Con tutto quello che si è scoperto sul DNA, sui virus, sull'inquinamento, sugli oncogeni, possibile che non ci sia niente da fare? Che cosa si sta facendo per scoprire le cause del cancro della mammella? In realtà qualcosa si fa, anche se poco, spesso male e con enormi difficoltà, e molto già si sa, e ci sono anche alcune prospettive per mettere in pratica le conoscenze. Cercherò di illustrare queste prospettive e queste difficoltà senza fare un lungo trattato di biologia e medicina. Qualche conoscenza di biologia dovrò però ricordarla. I lettori già informati potranno saltare i prossimi due o tre paragrafi Biologia dei tumori Il dogma centrale della biologia molecolare è che tutte le attività delle cellule, compresa la proliferazione incontrollata che porta alla formazione dei tumori, dipendono dall' informazione codificata nel DNA. L'informazione è scritta nel DNA con un alfabeto di quattro lettere, quattro molecole chimiche - dette basi - che si susseguono creando lunghe frasi di istruzione per la sintesi di migliaia di proteine che a loro volta controllano tutte le reazioni chimiche che avvengono nelle cellule viventi, compresa la duplicazione del DNA stesso quando una cellula si divide in due cellule figlie, ciascuna delle quali avrà lo stesso DNA della cellula che le ha generate. In ogni cellula umana (nel nostro corpo ce ne sono decine di migliaia di miliardi) c'è una molecola di DNA lunga 3 miliardi di basi, tre miliardi di caratteri. Se considerate che nella normale pagina di un libro come quello che state leggendo ci sono circa tremila caratteri, l'informazione contenuta nel DNA di ciascuna delle nostre cellule è pari a quella che si potrebbe scrivere in mille volumi di mille pagine ciascuno. Una serie di basi che codificano una determinata istruzione alla cellula è detta un gene. Tutte le cellule di un individuo contengono gli stessi geni ma i diversi tipi di cellule ne utilizzano solo una parte e ne inattivano altri a seconda della funzione che sono deputate a svolgere. Molti geni controllano la moltiplicazione cellulare, alcuni accelerandola, altri frenandola. I primi sono stati poi chiamati oncogeni (cioè geni implicati nella formazione dei tumori), i secondi anti-on-cogeni. Se alcuni di questi geni sono alterati e accelerano troppo, e i freni non funzionano, una cellula inizierà a moltiplicarsi e trasmetterà i geni alterati alle cellule figlie e così via fino alla formazione di una massa di cellule a crescita incontrollata che costituisce un tumore. Naturalmente la velocità di moltiplicazione cellulare dipenderà da molti fattori fra cui la disponibilità di sostanze nutritive e ormonali e lo stato delle difese dell' organismo. Molti tumori che hanno già iniziato il loro sviluppo, infatti, non progrediscono - e quindi non daranno segni di se - fino a quando una qualche modificazione dell' ambiente in cui sono cresciuti, il nostro ambiente interno, non ne consenta uno sviluppo tumultuoso.

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