Gli atleti che partecipano individualmente invece sono meno responsabilizzati e possono scegliere di recuperare in qualsiasi momento, ovviamente ridimensionando parte delle ambizioni.
Nello stesso anno ho fatto le prime esperienze di Triathlon sprint e olimpico, ma non ho mai smesso di correre gare di maratona che ho utilizzato come allenamento per le ultramaratone e soprattutto per “visitare” città in cui non ero mai stato o avevo voglia di ritornare.
Con questo spirito ho partecipato ad oltre 50 maratone in Italia e all’estero, più volte a New York, Parigi, Vienna, Praga…
Tutto ciò coincideva con la fase di esplosione della maratona in tutto il mondo come fenomeno di massa: trentamila partecipanti a New York, trentacinquemila a Berlino e decine di maratone disputate ogni anno in Italia al punto che quasi tutte le città più importanti hanno ormai una loro maratona.
Contemporaneamente le riviste specializzate sempre più da vicino cominciavano a seguire l’evolversi dei sistemi di allenamento e l’improvvisazione non bastava più per preparare una maratona.
Alla portata di tutti venivano estese le conoscenze sull’idratazione e l’abbigliamento, i ritmi di gara, il metabolismo dei glicidi e dei grassi, gli adattamenti alla fatica e più recentemente le motivazioni psicologiche, soprattutto per merito di Luca Speciani e Pietro Trabucchi.
“Lo zen” di Luca Speciani nel sottoscritto ha trovato subito una porta spalancata anche perché per ragioni professionali negli anni 70-80 avevo conosciuto Oreste Speciani, papà di Luca e papà della medicina psicosomatica, grande medico e grande cultore della consapevolezza di una profonda unità tra mente e corpo.
Nel periodo in cui ho conosciuto Oreste Speciani, ho frequentato per diversi anni Franco Fornari, illustre psicanalista, papà della terapia degli affetti e Raffaele Morelli attuale direttore di Riza psicosomatica (nonché opinionista televisivo di Maurizio Costanzo) con il quale, a casa sua sino alle ore piccole, confrontavamo animatamente, davanti ad un buon bicchiere di vino, le teorie psicosomatiche sull’insorgenza dei tumori con lo stato dell’arte della ricerca e dell’evidenza scientifica.