Ciò che è naturale non è sempre sicuro

La fitoterapia
La fitoterapia è la disciplina medica che utilizza le piante medicinali e i loro derivati per prevenire e curare le malattie. La sua principale caratteristica è l'impiego di fitoterapici(piante medicinali e derivati) in cui a differenza dei farmaci convenzionali, il responsabile dell'azione terapeutica non è un singolo principio attivo, bensì unfitocomplesso, cioè una combinazione armonica di diversi principi attivi naturalmente presenti nella pianta. La peculiarità dell'attività del fitoterapico sta proprio nell'azione di squadra esercitata dalle diverse molecole che contiene.
Non si tratta in senso stretto di una medicina “alternativa” alla medicina ufficiale, perché, a differenza della tradizione popolare, la fitoterapia moderna utilizza le piante secondo le evidenze derivate da studi scientifici. L'efficacia della terapia confarmaci vegetali infatti può e deve essere dimostrata secondo le regole della medicina e della metodologia analitica, diagnostica e terapeutica “convenzionale”. La Fitoterapia è quindi una disciplina medica a tutti gli effetti, e in quanto tale di esclusiva competenza medica, che può essere utilizzata in medicina preventiva, come terapia complementare, oppure come terapia medica specifica.
Negli ultimi anni il ricorso a prodotti naturali così come l’impiego di medicine non convenzionali è diventato sempre più frequente sia in Italia che nel resto del mondo. Secondo una indagine dell’ISTAT del 2007 il ricorso medio alla fitoterapia in Italia è del 3,7 %, con alcune regioni che spiccano particolarmente, come ad esempio la Toscana (4,3 %). I vantaggi dell'attività di un fitoterapico rispetto ad una singola molecola di sintesi possono infatti essere molteplici: migliore biodisponibilità, ridotta tossicità, sinergia farmacologica, molteplici attività. Tuttavia con l’aumento dell’utilizzo accanto all’efficacia sono emerse anche le diverse problematiche associate a questi prodotti.

Sicurezza dei fitoterapici
I prodotti a base di piante officinali sono efficaci in molte condizioni, ma il loro profilo di sicurezza è talvolta discutibile. Lapiantadeve essere considerata come un contenitore di sostanze chimiche dotate di possibili attività farmacologiche (e per questo anche tossicologiche), la cui gestione non può essere affidata soltanto all'automedicazione. Come per qualunque forma di terapia sono infatti possibili effetti collaterali, controindicazioni, interazioni farmacologiche, ecc
Infatti contrariamente all’opinione comune che considera i prodotti a base di piante officinali non nocivi per la salute, in quanto di “derivazione naturale”, l’impiego di qualunque pianta o estratto può determinare nell’organismo una serie di reazioni avverse proprio in relazione ai suoi costituenti chimici. Inoltre, i fitoterapici possono interagire con le terapie convenzionali, dando luogo a reazioni avverse anche gravi.
Molti prodotti a base di piante medicinali sono spesso pubblicizzati come più sicuri perché “naturali” e vengono consigliati spesso proprio nelle situazioni in cui dovrebbero essere usati con maggior cautela, come la gravidanza, l'allattamento, l'età pediatrica e l’età geriatrica. Solo in Italia, nell’arco di cinque anni, sono pervenute al Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità diverse centinaia di segnalazioni di reazioni avverse da prodotti “naturali”, ed in alcuni casi è stata necessario perfino il ricovero in ospedale.
Probabilmente, a causa di una mancanza di formazione specifica, molti medici sono in difficoltà nel rilevare gli effetti indesiderati legati all’utilizzo di fitoterapici ed il problema è aggravato dal fatto che sempre più spesso il paziente ricorre all’autosomministrazione per curare problemi ritenuti “non gravi”, col rischio di incorrere invece in problemi di salute più gravi di quelli iniziali.

La Fitovigilanza
Per queste ragioni è nata la Fitovigilanza, una disciplina che si propone di valutare il rischio connesso all’uso dei fitoterapici e, attraverso il monitoraggio delle reazioni avverse, di aiutare a definirne la sicurezza. Tra tutti gli strumenti disponibili, quello che gioca un ruolo di primaria importanza è rappresentato dalla segnalazione spontanea, ovvero il report da parte di un operatore sanitario o di un cittadino del verificarsi di una reazione avversa a un fitoterapico.
Dal marzo 2002 è attiva una sorveglianza delle reazioni avverse da prodotti di origine vegetale. La segnalazione dell'evento avverso può essere effettuata tramite un'apposita scheda (scaricabile dal sito www.epicentro.iss.it) da inviare via fax al centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto Superiore Di Sanità.
Oltre a questo canale specifico di fitovigilanza, nella normale scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa ai farmaci a disposizione di tutti i medici, è stata inserita nel 2003 una nuova sezione destinata a raccogliere informazioni sull'uso di "altri prodotti a base di piante officinali, omeopatici, integratori alimentari". Il medico quindi quando si trova di fronte ad un effetto avverso legato all'assunzione di un fitoterapico ha la possibilità di segnalarlo sia sulla scheda specifica di Fitovigilanza, sia sulla normale scheda di Farmacovigilanza.

Conclusioni
"Naturale" non è quindi sinonimo di "innocuo".
Esistono infatti piante tossiche, piante efficaci ma responsabili di effetti collaterali noti (anche gravi), nonché piante con specifiche controindicazioni. Quando si fa ricorso alla fitoterapia, non dovrebbero inoltre essere mai utilizzate le erbe raccolte spontaneamente, ma solo quelle garantite dal controllo di un esperto e distribuite attraverso i normali canali di vendita (ad esempio in farmacia). Le donne in gravidanza, i neonati, i bambini e gli anziani non dovrebbero inoltre utilizzare mai erbe medicinali senza il controllo del medico.
Se quindi da un lato è necessario monitorare l'utilizzo dei prodotti a base di piante officinali per evidenziarne le possibili reazioni avverse, non bisogna neanche dimenticare che molti fitoterapici risultano particolarmente utili nella terapia di diversi disturbi, risultando anche relativamente sicuri.
D’altra parte da sempre la medicina ha attinto al mondo naturale per la ricerca di nuove molecole farmacologicamente attive e là dove se ne è dimostrata l’efficacia queste sono entrate a far parte della terapia ufficiale. Un corretto utilizzo dei fitoterapici passa però sempre attraverso la visita e la prescrizione di un medico, dato che le reazioni avverse gravi sono spesso legate ad un uso scorretto del fitoterapico, alla mancanza della sorveglianza medica o all’utilizzo in situazioni a rischio (bambini, anziani, gravidanza).

A cura di Alfredo Vannacci (medico farmacologo) e Eugenia Gallo (biologa esperta in fitoterapia)

Letture consigliate
Firenzuoli F., Fitoterapia. Guida all’uso clinico delle piante medicinali. Masson, 2008
Capasso F., Grandolini G., Izzo A:A. Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali. Springer 2006
Firenzuoli F., Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci. Tecniche Nuove, 2001
Menniti Ippolito F., Naturale non è sicuro. Reazioni, AIFA 5 Settembre, 2007
AIFA, Sorveglianza delle reazioni avverse nei prodotti a base di piante officinali, Farmacovigilanza News 12/13, Giugno 2005

Articolo tratto da http://www.ciaolapo.it
Su gentile concessione del Dr. Alfredo Vannacci